Le due vie del destino - The Railway Man

20/9/2014. Regista: Jonathan Teplitzky. Sceneggiatura: Frank Cottrell Boyce, Andy Paterson (sulla autobiografia di Eric Lomax).  Interpreti: Nicole Kidman, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Jeremy Irvine, Hiroyuki Sanada, Sam Reid, Marta Dusseldorp, James Fraser. 110 min. Australia, GB. 2013. Giovani-adulti.
Eric Lomax sa tutto di treni e orari ferroviari nel Regno Unito. Con questo aspetto e il suo fascino indefinibile di "saggio nelle nuvole" impressiona Patricia Wallace, una donna in viaggio, il che conduce all'amore e al matrimonio. Ma Eric non ha potuto superare il suo trauma postbellico della seconda guerra mondiale, quando è stato prigioniero dei giapponesi, e ha partecipato alla costruzione della linea ferroviaria che doveva collegare la Tailandia e la Birmania, impegno immortalato da David Lean nel film Il ponte sul fiume Kwai. Gli incubi lo assaliscono e Patricia, che non sa come aiutarlo, si rivolge ai vecchi compagni d'armi di suo marito per un consiglio.

Il film è basato su una storia vera, raccontata dal protagonista nella sua autobiografia. Le due vie del destino è diretto dallo sconosciuto australiano Jonathan Teplitzky. Le intenzioni sono certamente nobili,: descrivere come un uomo deve fare i conti con i suoi demoni interiori, il prezioso aiuto che può dare una moglie,  il bisogno di amore e di perdono, come binari - mai meglio detto in questo film di treni - che portano a guarire le ferite dell'anima.

Il risultato, realizzato con andirivieni nel passato, è irregolare, non viene definito un tono, e ci sono piccole incongruenze che spiazzano: per esempio, vi è l'impressione che il matrimonio abbia avuto luogo senza che Patricia conoscesse i problemi psicologici di Eric, e non siamo pronti per la falsa partenza del vecchio compagno d'armi Finlay. Il primo flashback è completamente inaspettato e stordisce, forse come effetto desiderato ma che lascia disorientati. La sensazione è che ci sono parti buone, ma non riescono a comporre con completezza la figura che ci si aspetta in un puzzle.

Colin Firth prende su di sé il peso della trama, insieme a Jeremy Levine nella sua versione giovane. Gli altri attori portano la loro professionalità, anche se in ruoli secondari, tra cui quello della convincente Nicole Kidman. (DECINE21)


Pubblico: Giovani-adulti.  Contenuti: Azione 1 | Amore 2 | Lacrime 2 | Risate 0 | Sesso 0 | Violenza 2 (da 0-4) (DECINE21)

I Mercenari 3 - The expendables

20/9/2014. Regista: Patrick Hughes.Sceneggiatura: Sylvester Stallone, Creighton Rothenberger Katrin Benedikt. Interpreti: Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Antonio Banderas, Wesley Snipes, Dolph Lundgren, Mel Gibson, Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger, Kellan Lutz, Terry Crews, Ronda Rousey, Kelsey Grammer, Natalie Burn, Robert Davi, Sarai Givaty. 126 min. USA. 2014. Giovani.
Terzo capitolo della saga, The Expendables, senza inganno dà quello che ci si aspetta, un sacco di azione adrenalinica, attori di una certa età, gli abituali, più alcuni nuovi come la debuttante lottatrice Ronda Rousey, molto popolare negli Stati Uniti. Con il consueto senso di autoironia.

La formula inventata da Sylvester Stallone torna a funzionare, questo è innegabile. E in questo senso, la trama è quasi la cosa meno importante, uno scheletro con la minima consistenza desiderata: Barney Ross sta per perdere uno dei suoi uomini in una missione dove scopre che il suo eterno nemico Stonebanks, con il quale aveva fondato il gruppo “The Expendables”, è vivo e più cattivo che mai; vede che lui stesso e i suoi ragazzi sono troppo anziani e per dare la caccia a Stonebanks recluta una squadra di giovani, meno rozzi rispetto ai loro predecessori, con qualche conoscenza di computer; naturalmente alla fine dovrà fare ricorso ai vecchi colleghi.

Il film è divertente e fanno una buona figura alcuni dei nuovi arrivi, in particolare Harrison Ford, Mel Gibson, Wesley Snipes e Antonio Banderas, che hanno avuto spazio per alcune improvvisazioni un po’ pazzesche. L'idea di Levriero “Banderas” che non smette mai di parlare, nonostante alcuni istrionismi, dà origine ad alcuni dei momenti più divertenti, dove la complicità con lo spettatore permette agli attori sane risate su se stessi. “Ci siamo divertiti”, dice Stallone a Harrison Ford a un certo punto, frase che ha un doppio significato sullo spirito di questi film. (DECINE21)


Pubblico: Giovani. Contenuti: Azione 4 | Amore 1 | Lacrime 1 | Risate 1 | Sesso 0 | Violenza 1  (da 0-4) (DECINE21)

Lucy

20/9/2014. Regista: Luc Besson. Sceneggiatura: Luc Besson. Interpreti: Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Analeigh Tipton, Choi Min-sik, Lee Mason. 89 min. USA, Francia. Nelle sale dal 25 settembre. Giovani. (VX)
Scarlett Johansson interpreta Lucy, una studentessa americana a Taiwan, che il suo fidanzato del momento, un vanesio impresentabile, la costringe ad andare in un albergo per consegnare una valigetta a un certo signor Jang. Lucy si rende conto che l'operazione è pericolosa, ma non ha altra scelta che fare quanto richiesto e arriva il disastro: viene sequestrata dai narcotrafficanti e accidentalmente assume parte di una nuova droga.

Nel frattempo a Parigi, il professor Samuel Norman (Morgan Freeman) tiene una conferenza sull'evoluzione del cervello. Egli sostiene che usiamo solo il 10% della nostra capacità cerebrale e suggerisce che cosa potrebbe accadere se arrivassimo a usare il 20% o di più. Lucy scopre che la droga che ha ingerito apre la sua capacità mentale in un modo prodigioso e cerca di incontrare il professor Norman, mentre è inseguita dai narcotrafficanti.

Lucy non è il miglior film di Luc Besson, ma porta il suo timbro inconfondibile, è efficace e divertente; l'azione avanza inesorabilmente in linea retta con momenti molto riusciti, in particolare la sequenza del albergo in cui il grande attore coreano Choi Min-sik, senza dire una parola, impressiona con la sua sola presenza.

Purtroppo, la sceneggiatura che Besson ha scritto è un cocktail in cui si combinano elementi di Stanley Kubrick di 2001, molti altri di film precedenti dello stesso regista, e infinite confuse storie orientali come Akira, cosicché l'avventura di Lucy e il suo prodigioso cervello diventa in certi momenti delirante.

Scarlett Johansson, protagonista assoluta del film, svolge un buon lavoro; Morgan Freeman bene, secondo la norma, e Choi Min-sik -protagonista del tremendo film Old Boy-, eccellente. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: V, X (ACEPRENSA)

Dragon Trainer 2

20/9/2014. Regista: Dean Deblois. Sceneggiatura: Dean DeBlois, basata sul romanzo di Cressida Cowell. Animazione. 105 min. USA. 2014. Tutti.
Quattro anni fa DreamWorks Animation ha raggiunto un picco creativo con Dragon Trainer, di Chris Sanders e Dean DeBlois, i registi per la Disney  di Lilo & Stitch. Quell’eccellente film in 3D stereoscopico, sulla amicizia tra un bambino vichingo debole e intelligente e un mitico drago ferito, attirò i consensi unanimi della critica. Ora, il canadese DeBlois dirige in solitario il sequel, anch’esso basato sulle storie per bambini della scrittrice inglese Cressida Cowell. Il risultato è un po’ meno poetico e accattivante, ma sempre eccellente.

Cinque anni dopo che il piccolo Hiccup e l’impressionante Sdentato erano diventati amici, nel villaggio vichingo dell’Isola di Berk gli uomini vivono insieme in armonia con i draghi. Mentre Astrid, Patan e il resto della banda si sfidano in gare di draghi, l’adolescente Hiccup esplora territori inesplorati a dorso di Sdentato. Così scoprono un’isola segreta di ghiaccio, dove vivono centinaia di draghi selvaggi. Li alleva un misterioso Dragon Rider, che garantisce la protezione degli animali dalla tirannia di Drago, un uomo crudele per il quale lavora il cacciatore Eret.

DeBlois offre ancora una volta uno spettacolo travolgente, pieno di sfondi stupendi e con un’animazione digitale di primo livello messa al servizio di un gustoso cocktail comico-epico-romantico-drammatico, sviluppato con una progressione narrativa avvincente. Ringraziamo il regista canadese che ha mantenuto le qualità del film precedente e ha cercato di arricchirlo con la sotto trama del mascherato Dragon Rider, sulla capacità di sacrificio.

D’altro canto, le motivazioni del misterioso personaggio non sono molto ben spiegati e le due trame epiche di Eret e di Drago  non portano grandi sorprese. Infine, la colonna sonora di Powell, anche se brillante, rivisita troppo il tema del primo film. Con questi caveat questa seconda parte mantiene un alto livello tecnico e artistico. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Tutti. Contenuti: -- (ACEPRENSA)

Planes 2- Missione antincendio

20/9/2014. Regista: Roberts Gannaway. Sceneggiatura: Jeffrey M. Howard. Animazione. 83 min. USA. 2014. Tutti
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I DisneyToon Studios sono stati creati per produrre film di animazione di minore portata, destinati ad essere distribuiti direttamente in DVD e BluRay, ma a volte raggiungono prodotti di tale qualità arrivano ai cinema. E’ accaduto a quasi tutti i film del marchio Disney Fairies fuori degli Stati Uniti, ed è successo lo scorso anno con Planes, singolare spin-off disneyano della saga Pixar Cars, che ha incassato oltre 220 ​​milioni dollari in tutto il mondo, quasi cinque volte il suo budget di 50 milioni. Ora lo stesso percorso con  Planes 2 – Missione Antincendio, diretto dallo specialista Roberts Gannaway (Leroy&Stitch, Trilli e il segreto delle ali), sponsorizzata anche da John Lasseter, che ha portato l’idea di partenza.
Dopo essersi consolidato come famoso pilota automobilistico, il modesto aeroplanino agricolo Dusty riceve una notizia terribile: un pezzo importante e fuori produzione del suo motore è danneggiato e dovrà smettere di competere se non vuole schiantarsi. Desolato, Dusty accetta di fare il corso per diventare aereo di soccorso e antincendio. Si trasferisce al bellissimo Parco Nazionale Pistone Peak, dove riceverete istruzioni dall’esperto elicottero antincendio Blade, nel cui team ci sono Super Scooper Dipper, estroversa e facile a innamorarsi, l’elicottero da carico Windlifter, il trasporto aereo ex militare Cabbie e una banda di veicoli fuoristrada divertente e senza paura, nota come i Smokejumpers. Insieme dovranno combattere un terribile fuoco che minaccia l'intero parco.
Funziona alla grande questa nuova avventura tragicomica su dare alla vita una seconda possibilità, sul lavoro di squadra e le virtù del vero eroe. Anche in questo caso, lo script è agile, divertente ed emozionante. L'animazione è di alta qualità, soprattutto nella suggestiva sequenza dell’incendio, dove in particolare brillano gli effetti 3D stereoscopici. Continua a pesare il carattere un po’ troppo infantile, corale, e pedagogico, che alle volte porta all'accumulo di gag, una certa schematizzazione di alcuni caratteri secondari e qualche eccesso discorsivo. Ma nel complesso, si tratta di una produzione notevole per tutta la famiglia. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Tutti. Contenuti: ---- (ACEPRENSA)