Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug

24/12/2013. Regista: Peter Jackson. Sceneggiatura: Peter Jackson, Guillermo del Toro, Fran Walsh e Philippa Boyens, basato sul romanzo di JRR Tolkien. Interpreti: Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, Cate Blanchett, Lee Pace, Evangeline Lilly, Benedict Cumberbatch, Mikael Persbrandt. 160 min. USA, Nova Zelanda 2013. Giovani. (V)
Continuno le avventure nella Terra di Mezzo del hobbit Bilbo Baggins, del mago Gandalf il Grigio, e dei tredici nani guidati da Thorin Scudodiquercia, nell’epico viaggio per ricuperare il Regno Nano di Erebor.

Dopo il successo mondiale di Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, il neozelandese Peter Jackson (Creature del cielo, King Kong, Il Signore degli Anelli) continua in Lo Hobbit: La desolazione di Smaug l’adattamento cinematografico personale del romanzo di JRR Tolkien. Una storia giovanile che il filologo inglese scrisse per i suoi figli nel 1932, e che Jackson ha arricchito con elementi de Il Silmarillion, Racconti incompiuti e le Appendici de Il Signore degli Anelli, al fine di darle maggiore volo mitologico. Tecnicamente, brilla specialmente la sensazionale animazione digitale del drago Smaug e i suggestivi effetti prospettici stereoscopici, generati dalla nuova tecnica di motion control. In questo senso, è da antologia  l’emozionante fuga in barili della Foresta Nera.

Da parte loro, gli attori reali e i doppiatori delle creature animate esibiscono nuovamente un alto livello interpretativo, che permette loro di sfruttare le varie sfumature drammatiche e comiche dei tanti personaggi. E mantengono anche una altissima qualità la colonna sonora, la fotografia, il production design e i costumi. Inoltre, questa volta la sceneggiatura ha un ottimo ritmo dall'inizio fino al brusco finale aperto, anche se l'ultima parte si allunga eccessivamente. È meglio dosata la sottotrama romantica inventata -non compare nel romanzo di Tolkien- tra l’elfa Tauriel e il nano Kili.

Senz’altro è uno spettacolo audiovisivo travolgente, ma con un’anima e precise riflessioni sul eroismo della gente comune e del lavoro di squadra. Speriamo che questo livello di qualità continuerà e aumenterà al culmine della trilogia, Lo Hobbit: Partenza e ritorno, che uscirà tra un anno. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

Hunger Games: la Ragazza di Fuoco

 24/12/2013. Regista: Francis Lawrence. Sceneggiatura: Michael Arndt e Simon Beaufoy, basata sul romanzo di Suzanne Collins. Interpreti: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Toby Jones, Philip Seymour Hoffman.146 min. USA, 2013. Giovani. (VS)
Dopo il successo mondiale della trilogia letteraria di Suzanne Collins e della versione cinematografica del suo primo romanzo, The Hunger Games, c'era una grande attesa per la premiere della seconda parte, La ragazza di fuoco. Questa volta ha diretto Francis Lawrence  (Io sono leggenda, Water for Elephants), che ora sta girando l'ultima parte, Mockingjay, che sarà rilasciata in due film, alla fine del 2014 e il 2015.

Dopo aver vinto i 74 Hunger Games, l’agguerrita Katniss e l’affettuoso Peeta iniziano il Tour della Victoria nei vari distretti di Panem. Durante il loro viaggio si rendono conto che la rivoluzione incomincia a prendere forma, incoraggiata dall’atteggiamento di ribelle sfida dalla coppia durante il macabro torneo. Ma il dittatoriale Presidente Snow reprime duramente i primi germogli e annuncia che nei 75 Hunger Games soltanto competeranno i vincitori di altre edizioni, qualunque sia la loro età. Così Katniss e Peeta forse dovranno combattere tra di loro fino alla morte.

Accuratamente ricreato, ancora una volta risulta attrattivo il cocktail retro-futuristico della trilogia, pieno di suggestivi riferimenti storici, letterari, cinematografici e di attualità. E questa volta raggiunge una maggiore intensità emotiva grazie a che Lawrence abbandona l’iperrealismo frenetico di Ross e offre una messa in scena più elaborata, a momenti spettacolare, ma con una violenza più ellittica, una riduzione dei cenni alla saga di Twilight e una permanente cura per l'evoluzione dei caratteri. Così, Lawrence e Hutcherson raggiungono diverse sequenze toccanti nell’esaltazione dell’amicizia, la dignità umana, il sacrificio e la ribellione. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

Frozen. Il Regno di Ghiaccio

24/12/2013. Regista: Chris Buck, Jennifer Lee. Sceneggiatura: Jennifer Lee. Animazione. 108 min. USA. 2013. Tutti.
Nella versione Disney di questo racconto di Andersen ci sono due principesse, Anna ed Elsa, che si adorano, ma non possono stare insieme perché Elsa ha il potere, che nessuno conosce, di creare il ghiaccio e la neve intorno, il ché la rende una minaccia per i suoi parenti. Lei ha sempre nascosto il suo dono ed è diventata distante. Il giorno della sua incoronazione, i sentimenti di Elsa vanno in tilt, crea un inverno perpetuo in tutto il regno, e fugge verso le montagne. Anna parte a cercarla per porre fine al freddo e per ricuperare sua sorella. Sarà necessario l' aiuto di un ruvido boscaiolo e di un pupazzo di neve.

Frozen. Il regno di ghiaccio adatta La regina delle nevi, seguendo il modello dei classici creati da Walt Disney con Biancaneve che ha avuto il vertice in La bella addormentata nel bosco. Questa formula è andata incontro al decadimento ed è stato abbandonata, per riemergere brevemente con La Sirenetta e La Bella e la Bestia, per poi tornare - si spera per restare – nel mondo digitale e di 3D con Rapunzel. L’intreccio della Torre, e ora con Frozen.

In realtà, il progetto di Frozen era precedente, ma ha trascorso dieci anni "congelato". Poi, Rapunzel. L’intreccio della Torre  è diventato una magnifica realtà che poteva servire come linea guida. Il risultato supera le aspettative e questo film supera il precedente. La tecnologia di animazione digitale raggiunge livelli straordinari (movimenti di una fluidità e naturalezza sorprendente, fino l’ultimo gesto e articolazione), ma c'è anche una sceneggiatura, un ritmo narrativo e un design davvero notevoli.

La storia è raccontata con ritmo musical di Broadway. La colonna sonora appartiene a Robert Lopez e Kristen Anderson Lopez, autori di musicali newyorkesi. Non è il loro migliore lavoro, ma ha qualità e segni d’identità. Il film contiene numerose canzoni che portano la trama sulle ali, e un paio di numeri notevoli. Per quanto riguarda i personaggi, seguendo la migliore tradizione Disney, gli autori hanno creato un paio di secondari di lusso: la renna Sven -molto simile al cavallo di Rapunzel- e Olaf, un simpaticissimo pupazzo di neve, affascinante e spiritoso.

La storia ha musica, dramma, suspense, azione, amore, avventura e umorismo. I paesaggi innevati sono straordinari e, pur non essendo un film perfetto, è uno dei migliori di animazione in anni recenti. Il tandem direttivo è composto da Chris Buck (Tarzan) e Jennifer Lee (sceneggiatura di Ralph spaccatutto). Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.


Pubblico: Tutti. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

Blue Jasmine

24/12/2013. Regista: Woody Allen. Sceneggiatura: Woody Allen. Interpreti: Cate Blanchett, Alec Baldwin, Peter Sarsgaard, Michael Emerson, Louis CK, Alden Ehrenreich, Sally Hawkins, Charlie Tahan, Max Casella. 98 min. USA. 2103. Adulti. (SD)
Jasmine aveva tutto : un marito ricco, case, barche, feste e lussi. Adesso questo è finito e ora vive dei ricordi mentre condivide con la sorella un piccolo appartamento a San Francisco. Woody Allen è venuto da dove è venuto: da girare lo scarsissimo To Rome With Love, un film che non è stato difeso neanche dei più strenui difensori del famoso regista di New York (e ne ha molti). Dopo un tale fiasco, i critici hanno generalmente accolto con gentilezza ed entusiasmo questo film più acido che dolce (non potrebbe essere altrimenti nel caso di Allen) e più drammatico che comico. All'orizzonte di Blue Jasmine c’è Match Point, per il suo tono scuro e riferimenti letterari (nel secondo, Dostoevskij, e qui, Tennessee Williams e Un tram chiamato desiderio), anche se in questo caso il risultato rimane molti passi indietro.

Nel campionato personale che giocano i film di Woody Allen (dato che gira un film all'anno, è facile fare un ranking con i suoi film), Blue Jasmine sarebbe proprio al centro della classifica. Non è il peggiore di Allen, neanche per scherzo, ma non il migliore. Il film presenta un'attrice grandissima - Cate Blanchett-, che è semplicemente sensazionale.  Blanchett si carica da sola il film e dà allo spettatore una di quelle interpretazioni multi-registri che di solito sono premiate con un Oscar. La replica la dà un'altra grande attrice, Sally Hawkins, perfetta nel carattere della sorella “brutto anatroccolo” piuttosto complessa. Inoltre, il film fa una critica feroce e precisa di una società disposta a sacrificare la cosa più sacra per i soldi. Volevo cercare qualche frase altisonante per sfumare questa contundente dichiarazione, ma è meglio non cercare palliativi, perché sono loro a muovere l'azione in Blue Jasmine.

Il quadro che Allen dipinge è nero, anche questo senza riserve. Il suo cinismo -in altre occasioni festivo- è qui profondamente acido. Nessun personaggio è salvato, non vi è alcuna possibilità di redenzione. Le relazioni affettive, sessuali e familiari sono solo un mezzo di scalata sociale. Un mezzo, in fondo, per comprare borse di Louis Vuitton. In realtà, con sfumature diverse, Woody Allen racconta sempre la stessa vecchia storia amara con lo stesso messaggio senza speranza. Dato che lo fa una volta all'anno, non mi da il tempo di dimenticare, ma non mi dà neanche originalità che sorprenda. Rimango –come il film- a metà classifica. E nonostante le attrici bellissime, non mi fa né caldo né freddo. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.


Pubblico: Adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

Free Birds: Tacchini in fuga

24/12/2013. Regista: Jimmy Hayward. Sceneggiatura: J. Hayward. Scott Mosier. Montaggio: John Venzon. Musica: Dominic Lewis. Voci originali: Woody Harrelson, Owen Wilson, Amy Poehler, David Keith, Dan Fogler, Colm Meaney. 91 min. USA, 2013. Animazione. Tutti.
Nel mondo degli animali parlanti, l’animazione ha un pozzo in cui il secchio è sceso migliaia di volte e gli sceneggiatori si stanno ancora dando da fare per trovare storie che piacciano. Si sa che le storie dei insetti e animaletti vari sono una soluzione pratica che piace ai piccoli, ma con la straripante offerta di fughe di fattorie, nemo, pinguini, panda, giardini zoologici glaciazioni e altri animali selvatici c’è un ingorgo lunghissimo.

Il direttore del discreto Horton affronta una storia che in realtà non sa a chi vuole divertire o interessare. I più piccoli si pèrderanno con una storia contorta piena di battute da furbetti. Gli adulti trascorreranno 91 minuti guardando l' orologio e i bambini non riusciranno a innamorarsi di nessun personaggio.

Il budget di 55 milioni di dollari si vede, e l'animazione è buona. Il tema, molto americano (l’indulto del presidente americano ai tacchini in vista del Giorno del Ringraziamento) inizialmente sembra interessante, ma la paranoia che ne segue non provoca la scintilla e diventa un guazzabuglio con viaggi nel tempo e più giri di una giostra. Ciò nonostante non è andato in crash. Ha fatto 53 milioni negli USA. Alberto Fijo. FILASIETE.


Pubblico: Tutti. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

Thor: the Dark World

24/12/2013. Regista: Alan Taylor. Sceneggiatura: Christopher Yost, Christopher Markus e Stephen McFeely. Interpreti: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Idris Elba, Anthony Hopkins, Stellan Skarsgård. 112 min. USA. 2013. Giovani. (V)
Il nuovo capitolo delle avventure di Thor inizia come Il Signore degli Anelli: molto tempo fa, gli elfi scuri fecero una grande guerra per dominare l'universo e sprofondarlo nel buio; per questo hanno avuto l'aiuto di un elemento chiamato etere. Furono sconfitti e l'etere, fu nascosto, in modo che nessuno potesse trovarlo. Millenni sono passati e l'etere vuole risorgere e dare agli elfi la possibilità di riprendere l'universo. Thor si interporrà nella loro strada. Il film, di fattura impeccabile, ha un sacco di azione, umorismo e, soprattutto, un grande cast che dà profondità ai personaggi. Nel film sono molto più interessanti i problemi di Thor con Jane, la sua fidanzata umana, e suo fratello Loki, che i colpi di martello con i quali colpisce i nemici. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA

Don Jon

Regia e Sceneggiatura: Joseph Gordon-Levitt. Interpreti: Joseph Gordon-Levitt, Scarlett Johansson, Julianne Moore, Tony Danza. 90 min. USA. 2013. Adulti. (XD)

Jon è fondamentalmente un uomo di cattivo gusto - un coatto italoamericano di seconda generazione-, oltre che sesso-dipendente e cattolico superficiale. Un giorno incontra una ragazza spettacolare tanto kitsch come lui, ma la  dipendenza di Jon dalla pornografia si frappone tra di loro. Frivola commedia romantica che cerca di essere un ritratto generazionale con moralismo. Come commedia, le manca grazia. E l’ipotetico romanticismo si percepisce solo dopo tonnellate della stessa oscenità che suppostamente si critica. Ana Sanchez de la Nieta. ACEPRENSA


Pubblico: Adulti. Contenuti: X, D (ACEPRENSA)