I Croods


20/4/2013. Registi: Chris Sanders, Kirk De Micco. Sceneggiatura: Chris Sanders, Kirk De Micco. Animazione. USA. 2013. 98 min. Tutti.

Il conflitto alla base della trama di questo eccellente film d'animazione è ingannevolmente semplice. Una famiglia cavernicola in una terra desolata. Hanno paura del buio. Grug e Ugga hanno tre figli e una suocera. E la adolescente Eep, dai cappelli rossi e occhi verdi (doppiato da Emma Stone, chi altra?) vuole bene loro, ma è ribelle e difende i cambiamenti.

La sceneggiatura di The Croods è una meraviglia. Il viaggio, la trasformazione dei personaggi, i cambiamenti nelle relazioni, i punti di svolta, il mix equilibrato tra grande e piccolo, tra la grande avventura e i piccoli spazi per l'umorismo.

Con questo materiale, gli animatori di DreamWorks hanno fatto un lavoro di primo livello, soprattutto nei personaggi, che diventano grandi per le voci originali molto adatte, in modo che posso scrivere che Nicolas Cage è grande dando vita al patriarca Grug. Catherine Keener è la madre, ma Keener va bene quasi sempre.

Gli sfondi sono molto belli e il grande schermo è essenziale per godere sequenze d'azione da capogiro e originali, come quella dell'apertura con l'uovo. Il gag fotografico è delizioso e supporta due sensi. Lo spettatore rimane colpito, perché non ha visto un film in più, una parodia o un sequel: ha visto un grande film, il migliore della breve storia della DreamWorks. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Tutti. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

Hitchcock


20/4/2013. Regista: Sacha Gervasi. Sceneggiatura: John McLaughlin, Ryan Murphy, Stephen Rebello, Sacha Gervasi. Interpreti: Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy, Jessica Biel, Michael Stuhlbarg. 98 min. USA. 2012. Giovani-adulti. (S)

Hitchcock racconta i problemi dell’artista dopo avere ottenuto due grandi successi: La donna che visse due volte e North by Northwest (Intrigo internazionale). Il direttore, molto narcisista, guarda solo le critiche negative e si sforza di dimostrare che è ancora il migliore.

Il romanzo di Robert Bloch sull’assassino Ed Gein li dà l'idea di fare un film diverso, Psyco. Il progetto non piace a nessuno, ma Hitchcock, in mezzo a grandi difficoltà, riesce a portarlo a termine e, per inciso, aiuta a cambiare l'industria cinematografica.

Lo script è basato sul libro di Alfred Hitchcock and the making of "Psycho" di Stephen Rebello, e si concentra –troppo- sul rapporto del matrimonio Hitchcock, Alfred e sua moglie Alma,  ormai nell'autunno della vita, e nella ossessione infantile del regista per le sue attrici bionde, in modo che la storia emozionante che si prevedeva sulla creazione di un film leggendario risulta deludente. Resta invece una bella commedia leggera sul regista britannico, i suoi hobby, il suo ego e la sua splendida moglie.

Alcuni sono stati sorpresi dalla scelta di Anthony Hopkins nel ruolo di Hitchcock, ma riconoscono che, in ultima analisi, risulta convincente. Anche se, -devo proprio dirlo- Alma, interpretata da Helen Mirren, ruba il film al marito. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-Adulti. Contenuti: S (ACEPRENSA)

Die Hard - Un buon giorno per morire


20/4/2013. Regista: John Moore. Sceneggiatura: Skip Woods. Interpreti: Bruce Willis, Jai Courtney, Sebastian Koch, Rasha Bukvic, Yuliya Snigir. 97 min. USA. 2013. Giovani.(V)

Il quinto capitolo della serie Die Hard è mal scritto e diretto in modo approssimativo e poco intelligente. MacLean vola a Mosca per assistere al processo del figlio, accusato di un crimine in circostanze misteriose.

Le puntate precedenti hanno registrato un calo significativo rispetto all’originale del 1988, un grande film d'azione con un personaggio semplicemente superbo, uno dei grandi eroi del miglior film d'azione di tutti i tempi. John Moore lavora su una storia in cui c'è meno MacLean e sovrabbondanza di situazioni troppo simili a quelle delle ultime due puntate.

Sarebbe stato molto più interessante trovare un John MacLean di quasi 60 anni che si comporta come tale, avendo a che fare con un figlio adulto e con una trama di azione trepidante ma arguta. Ma i produttori non voluto rischiare. MacLean salta da edifici, pende dagli elicotteri, resiste a incidenti stradali enormi senza fratture e non si strappa neanche la maglietta, che deve essere stata fatta di un materiale indistruttibile.

Tuttavia, il carattere è così attraente, così geniale, che il film si vede con piacere, anche se è una piccola cosa e ha sezioni noiosi. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

Oblivion


 20/4/2013. Regista: Joseph Kosinski. Sceneggiatura: Joseph Kosinski, Karl Gajdusek. Intérpretes: Tom Cruise, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Melissa Leo. 126 min. USA. 2013. Giovani. (V, S)


Anno 2077. La Luna è stata distrutta e la Terra è inquinata, a causa della guerra con gli alieni, ma alla fine ha vinto l'uomo. I sopravvissuti sono stati costretti all'esilio verso altri pianeti, e pochi eletti sono destinati sulla Terra per controllare i droni che ottengono preziose risorse naturali. Uno è Jack Harper, che con la sua compagna Victoria compie la sua missione dopo che ai due è stata cancellata la memoria, un'azione che dovrebbe facilitare il loro duro lavoro. Mentre lei esegue i compiti assegnati da Control in modo metodico, lui mette in dubbio tutto e si pone domande su quello che era la sua casa, la Terra.

Con Oblivion, basato su un racconto di fantascienza del regista, Joseph Kosinski, dimostra che questi può fare film più interessanti che Tron: Legacy, sicuramente dal grande impatto visivo, ma vuoto e noioso. Qui combina le immagini e il design spettacolare, con una trama leggermente divertente e tocchi apocalittici, con cenni a La guerra delle galassie, 2001: Odissea nello spazio e Matrix, ma senza rinunciare alla propria personalità.

Oblivion affronta idee come la manipolazione, l'accettazione passiva dello status quo e l'uso della libertà per plasmare il proprio destino, avendo come sfondo la Terra a pezzi; metafora del cinema attuale per parlare delle minacce che dobbiamo affrontare. E lo fa senza complicarsi la vita, in modo che malgrado paradossi e sorprese argomentali discutibili, in fondo abbiamo una storia semplice in cui la parte più debole è quella sui ribelli, un gruppo di personaggi senza grande interesse: vedi lo svogliato Morgan Freeman e Nicolaj Coster-Waldau.

Così il re della funzione è Tom Cruise, con le loro principesse Olga Kurylenko e la poco conosciuta Andrea Riseborough. C'è anche spazio per parlare di amore, e fare un occhiolino romantico a Un amore splendido nell'Empire State Building. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

Anna Karenina


20/4/2013. Regista: Joe Wright. Sceneggiatura: Tom Stoppard, basata sul romanzo di Lev Tolstoj. Interpreti: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew Macfadyen, Olivia Williams. 130 min. Gran Bretagna. 2012. Adulti. (X) Oscar ai costumi.

Ci sono poche opere così dense e ricche come Anna Karenina. Il romanzo immortale di Tolstoj è uno dei più profondi ritratti dell'anima femminile e una terribile radiografia delle cicatrici che può lasciare l'infedeltà e l'adulterio. Parlare di Anna Karenina è esplorare il complesso mondo dei sentimenti, la passione, la colpa e la gelosia. Così sembrava che Joe Wright, regista di Espiazione, -un altro film sulla colpa-, fosse la persona giusta per riportare il classico della letteratura russa sul grande schermo. Crasso errore.

Wright ha collocato la storia in una splendida cornice di spettacolo operistico, ha ornato agli attori con abiti meravigliosi (che hanno vinto un Oscar), ha messo a punto un originale allestimento ... e come un vampiro, ha succhiato l'anima al romanzo. Ha tolto al classico le sue note più preziose. L’ha spogliato della sua profondità. Ha trasformato un diamante in una collana di bigiotteria, brillante da lontano... ma completamente vuoto all'interno.

Wright sa che lo spettatore conosce molto bene la storia, evita parte del racconto dei fatti e si concentra sui personaggi. E qui arriva il naufragio, perché con una protagonista (Keira Knightley), senza alcun arco di trasformazione, che appare quasi alienata dal principio e che non si riesce a comprendere, un conte Vronskij sempliciotto è più freddo e ieratico di un iceberg e un Karenin (Jude Law), altrettanto ieratico ma infinitamente più attraente, non si fa Anna Karenina. È impossibile.

Ciò che risulta è un'altra cosa, la maldestra e noiosa storia di una avventura extraconiugale circondata sì, da tulle, drappeggi damascati e tanti sospiri e bronci. Né passione, né colpa, né disperazione, né pianti. Un inganno. Un disastro. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: X (ACEPRENSA)

La scelta di Barbara


20/4/2013. Regista: Christian Petzold. Sceneggiatura: Christian Petzold, Harun Farocki. Interpreti: Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Jasna Fritzi Bauer, Rainer Bock, Christina Hecke. 105 min. Germania. 2012. Giovani adulti. (S)
Germania Est, anni 80. In mezzo a un clima politico soffocante, una giovane medico coscienziosa, è combattuta tra il desiderio di fuggire verso l'Occidente e la sua responsabilità come medico.

Potente film tedesco nella linea di Le vite degli altri. Il conflitto è interessante, così come lo sono i due personaggi principali. È un peccato che, per accentuare l'atmosfera di oppressione, si sia scelto di tagliare al minimo la narrazione. Con un po’ più di sviluppo, avremmo avuto un film eccezionale. Ana Sánchez de la Nieta. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-adulti. Contenuti: S (ACEPRENSA)