RED

25/6/2011. Regista: Robert Schwentke. Sceneggiatura: John, Erich Hoeber. Interpreti: Bruce Willis, Mary Louise Parker, John Malkovich, Helen Mirren, Morgan Freeman. 111 min. USA. 2010. Giovani. (V)

Un gruppo di agenti della CIA già in pensione inizia ad avere problemi quando il governo decide eliminarli, per coprire oscuri segreti del passato. Basato su un romanzo a fumetti scritto da Warren Ellis e illustrato da Cully Hammer, pubblicato nel 2003-2004, il film vanta un cast impressionante, dove fa piacere incontrare grandi attrici come Mary Louise Parker (Pomodori verdi fritti) in un ruolo da protagonista molto divertente, e Rebecca Pidgeon (Il caso Winslow), che dà volto ad un personaggio secondario.



Vi è molta cura nella realizzazione, con forme di transizione fantasiose, buona musica, un gran lavoro della cinepresa nelle riprese delle sequenze d'azione e, se non bastasse, c'è anche il dinamico montaggio del premio Oscar Thom Noble (Il testimone, Thelma&Louise, Fahrenheit 451). Inoltre, notiamo che stelle come Helen Mirren e Brian Cox, solitamente lontane da attentati esplosivi e colpi di pistola, si divertono un mondo partecipando ad una fiction che prendono molto sul serio. Il novantaquattrenne Ernest Borgnine può recitarvi ancora una parte, breve, ma in un ruolo accattivante.

In linea con la recente Innocenti bugie, RED (Retired Extremely Dangerous) vanta una degna sceneggiatura, con dei “cattivi” di buon livello, ed una trama riuscita che diverte e fa ridere, senza eccessi di violenza (il fumetto carica molto le tinte), né oscenità. Il pubblico ha risposto bene: il film è prossimo ad incassare i 170 milioni di dollari. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

X-Men: l'inizio

25/6/2011. Regista: Matthew Vaughn. Sceneggiatura: Jane Goldman, Ashley Miller, Jamie Moss, Josh Schwartz, Zack Stentz. Interpreti: James McAvoy, Kevin Bacon, Michael Fassbender, Rose Byrne, Jennifer Lawrence. 125 min. USA. 2011. Giovani. (VS)

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il bambino telepatico Charles Xavier fa amicizia con Raven Darkholme, ragazza dalla pelle blu a scaglie, capace di trasformarsi in qualsiasi altra persona. Nel frattempo, un bambino ebreo, Erik Lehnsherr, scopre i suoi incredibili poteri di controllare i metalli con la mente, dopo aver assistito all'uccisione a sangue freddo della madre.



Anni dopo, durante la Guerra Fredda, una tenace agente della CIA (Rose Byrne) unisce i destini dei tre giovani (James McAvoy, Jennifer Lawrence e Michael Fassbender) e di altri mutanti per evitare un olocausto nucleare durante la crisi missilistica cubana. C'è una situazione tesa, generata dallo scienziato nazista Sebastian Shaw (Kevin Bacon), anche lui mutante, che ha organizzato un proprio esercito di giovani dotati di super-poteri.

È molto divertente questo prequel della popolare saga dei mutanti X-Men, creata nel 1963 per la Marvel da Stan Lee e Jack Kirby. Da un lato, la rievocazione di due diverse epoche della storia è completa ed efficace come lo sono le impressionanti immagini delle sequenze d'azione, che raggiungono l’apice nel trepidante finale del film. Infine, gli attori, capeggiati da un ottimo James McAvoy, hanno preso molto sul serio i rispettivi personaggi, così da conferire una profondità drammatica e morale ai conflitti di identità e alla semplice riflessione antirazzista che il copione prospetta.

Il tutto appare orchestrato con agilità narrativa e senza pedanteria dal londinese Matthew Vaughn (Stardust, Kick-Ass), che assume senza complessi la condizione eminentemente commerciale del film. Stona solamente qualche stupida concessione erotica e qualche eccesso di sangue, corpi estranei rispetto al tono quasi familiare dell’insieme. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

I guardiani del destino

25/6/2011. Regista: George Nolfi. Sceneggiatura: George Nolfi. Interpreti: Matt Damon, Emily Blunt, Anthony Mackie, John Slattery, Terence Stamp. 110 min. USA. 2011. Giovani. (S)

Il romanziere di fantascienza Philip K. Dick (1928-1982) è assai reclamato da cinema e TV, da Blade Runner a Next, passando per Atto di forza e Minority Report. George Nolfi, autore di Ocean’s Twelve e The Bourne Ultimatum, esordisce da regista con un copione scritto da lui stesso, che adatta un racconto di Dick: Adjustment Team.



L'approccio è suggestivo: durante la campagna elettorale, un politico subisce un inatteso rovescio, ma conosce per caso una ragazza -e si prende una cotta per lei-, che gli dà ottimi consigli. Il film è supportato da alcuni attori eccellenti e da una brillante messa in scena. Ma la storia si sgonfia perché si frustrano gli sforzi per fare della fantascienza, condita da una forte storia d'amore come fulcro del racconto, per colpa di un modo sbagliato di trattare questo approccio. La musica di Thomas Newman (Wall-E) e la fotografia di John Toll (Gone Baby Gone), due grandi professionisti, cercano invano di dare il giusto peso ad una storia che delude per la puerilità semplicistica del suo determinismo. La lezione è chiara: le buone storie possono fornire idee che, convenientemente sviluppate, forse daranno vita ad una storia più lunga e che non sfigura. Perfino storie scadenti, come il romanzo di Capote che ha portato al film di Blake Edwards (Colazione da Tiffany), possono produrre film importanti. Non è però questo il caso di Adjustement team: un racconto mediocre, un buco nell'acqua. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: S (ACEPRENSA)

Source Code

25/6/2011. Regista: Duncan Jones. Sceneggiatura: Ben Ripley. Interpreti: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright. 98 min. USA. 2011. Giovani. (V)

Dopo un'azione militare in Afghanistan, il pluridecorato capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) si risveglia nel corpo di uno sconosciuto, che viaggia con una donna giovane e bella (Michelle Monaghan) in un treno di pendolari che esplode poco prima di raggiungere Chicago. Colter scopre che l’esercito sta sperimentando su di lui un programma chiamato Codice Sorgente, che permette di prendere l'identità di un'altra persona, ma solo nei suoi ultimi otto minuti di vita. Lo scopo è reincarnarsi nell'uomo del treno tutte le volte che sarà necessario, fino ad individuare l'attentatore e prevenire futuri attacchi terroristici.



Fin dai titoli di testa, la musica di Clint Mansell e Chris Bacon fa riferimento alle splendide composizioni di Bernard Herrmann per i lavori di Alfred Hitchcock. E il figlio di David Bowie, il britannico Duncan Jones (Moon), rafforza questi riferimenti attraverso una messa in scena angosciante e nervosa, con abbondanza di movenze di cinepresa e inquadrature soggettive. Tuttavia, Source Code, anche se divertente, non arriva al coinvolgimento tipico e sempre attuale dei film del Mago del suspense. La colpa non è degli attori, tutti convincenti nelle varie repliche della stessa situazione. Piuttosto, per ciò che riguarda la storia, è da biasimare la freddezza del film, che non è idoneo a trarre dalla trama la dovuta intensità drammatica e morale; per di più, termina anche in modo confuso e decisamente incoerente. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

L'ultimo dei templari

25/6/2011. Regista: Dominic Sena. Sceneggiatura: Bragi F. Schut. Interpreti: Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Campbell Moore, Stephen Graham, Ulrich Thomsen. 110 min. USA. 2011. Adulti. (V)

In un cupo medioevo, due coraggiosi crociati disertano (sic), stufi di uccidere in nome di Dio. Tornati in Europa, s’imbattono in un'epidemia di peste, e devono condurre una strega, presunta colpevole di quel flagello, per farla giudicare in una lontana abbazia. La strada è irta di pericoli.



Sena è rimasto inattivo per diversi anni, ma avrebbe dovuto continuare a farlo. Il film è una pletora di luoghi comuni sul medioevo, con cliché rozzi, anticlericali e incongruenti; più vicino a Solomon Kane che a Le crociate. Se fosse un film di Corman, ciò non avrebbe importanza, ma Sena, oltretutto, appare pretenzioso. In fondo, un film di avventura fantasy scadente, proposto come grande film storico di avventure. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. (ACEPRENSA)

Il dilemma

25/6/2011. Regista: Ron Howard. Sceneggiatura: Allan Loeb. Interpreti: Vince Vaughn, Kevin James, Jennifer Connelly, Winona Ryder, Chaning Tatum. 111 min. USA. 2011. Adulti. (SD)

Due quarantenni. Uno con fidanzata, l’altro sposato. Il primo scopre la moglie del secondo con un altro uomo. Howard, che troppo spesso continua a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, dirige un film caratterizzato dalla mancata identità, persa tra dramma e commedia, con un pessimo cast, basso ritmo e un tasso di interesse prossimo allo zero. La sceneggiatura è di Allan Loeb (Noi due sconosciuti, 21) e non si capisce bene nemmeno cosa si pretenda comunicare. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)