Thor

28/5/2011. Regista: Kenneth Branagh. Sceneggiatura: Ashley Miller, Mark Protosevich, Zack Stentz, J. Michael Straczynski, Don Payne. Interpreti: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Anthony Hopkins, Samuel L. Jackson, Stellan Skarsgård. 114 min. USA. 2011. Giovani.

Nel mitico regno di Asgard, mentre Odino è pronto a cedere il trono al figlio Thor, ecco che irrompono i nemici di sempre: i giganti del ghiaccio. L'attacco viene respinto, ma Thor -desideroso di gloria e sangue- disobbedisce al padre, invadendo il freddo mondo di Jotunheim. Esiliato, arriva sul pianeta Terra, dove incontra un gruppo di scienziati guidati da Natalie Portman. Diventato un semplice mortale, scoprirà l'umiltà, la pazienza e la compassione.



La galleria dei personaggi Marvel è inesauribile: ce l’hanno messa tutta per trasporre su grande schermo uno dei più celebri super-eroi, il possente Thor, nato nel 1962. Un cast stellare preannuncia che questa non è una mera storia di combattimenti: il lato umano, anche quello dei miti, è importante. Il regista scelto, uomo di teatro, non si lascia sedurre da dettagli secondari, ma eccelle proprio nei momenti più drammatici e umani: il dolore di Odino, la pena di Loki, i divertenti tentativi dell’eroe per adattarsi alla vita di un essere umano sulla Terra.

I fuochi d'artificio, gli effetti spettacolari e quelli digitali, anche se di buona fattura, non colpiscono troppo perché non sono originali; l'uso del 3D appare sobrio e inutile. Il ritmo però è molto buono, c’è davvero molta azione in un film, che mantiene le promesse: diverte i giovani. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

Fast&Furious 5

28/5/2011. Regista: Justin Lin. Sceneggiatura: Chris Morgan. Interpreti: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Joaquim de Almeida. 125 min. USA. 2011. Giovani. (V,S)

La saga Fast & Furious ha dieci anni e sul suo appeal, almeno secondo Justin Li (regista degli ultimi tre episodi) e i produttori, gli attori pesano quanto o più delle macchine e delle corse. In questo sequel, gli scatenati inseguimenti notturni sono appena accennati, ma ne abbiamo altri -non meno spettacolari- interpretati da Dominic Toretto (Vin Diesel) e dalla sorella Mia (Jordana Brewster) insieme al fidanzato, l'ex poliziotto Brian O'Conner (Walker).



I tre protagonisti si sono rifugiati in Brasile, dove vengono accusati di un omicidio che non hanno commesso. Così devono fuggire dal FBI, che mette sulle loro tracce un agente spietato (Dwayne Johnson). L'azione è spettacolare, con macchine da sogno; gli eroi -bulli forti e molto duri- appaiono marginali e un po’ volgari, con un'estetica curata ed un po' kitsch. L'avventura, o meglio il pretesto per l'azione, è un McGuffin: un oggetto del desiderio che tutti vogliono e nessuno sa cosa sia; il risultato è la pianificazione dell'assalto alla fortezza del “cattivo”. E la formula funziona. Questi bad boys sono buoni, con carisma e fascino, credono ancora alla famiglia, alla lealtà e all'amicizia. È divertente il fatto che i personaggi ti fanno ridere, proprio quando prendono le cose sul serio. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare

28/5/2011. Regista: Rob Marshall. Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio. Interpreti: Johnny Depp, Geoffrey Rush, Penélope Cruz. Ian McShane, Kevin Mc MacNally, Astrid Berges-Frisbey. 140 min. USA. 2011. Giovani.



La saga pirata continua. Il regista è cambiato, ma tutto rimane lo stesso, pedantemente uguale. È una variazione ripetitiva del solito tema. Rob Marshall (Chicago) dirige un copione noioso e prevedibile, senza ritmo, senza tensione, senza grazia. Tutto è deja vu: resta solo da alzare il volume della musica e far vedere qualche sirena. Penelope Cruz esprime un carattere piatto, e il 3D serve solo ad oscurare la fotografia e ad alzare di 3 euro il prezzo del biglietto. L'inizio, con una scena d'azione ben girata, è promettente; ma il resto, la solita solfa! Risultato: 140 minuti interminabili. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. (ACEPRENSA)

Mr. Beaver

28/5/2011. Regista: Jodie Foster. Sceneggiatura: Kyle Killen. Interpreti: Mel Gibson, Jodie Foster, Anton Yelchin, Jennifer Lawrence. 91 min. USA. 2011. Giovani. (VS)

Walter Black (Mel Gibson) è un dirigente prestigioso dell'industria del giocattolo, felicemente sposato con Meredith (Jodie Foster) e padre amorevole di due figli. Ma cade improvvisamente in una grave depressione che i medici non sanno come curare. Finché un giorno, allontanatosi dalla famiglia, Walter trova -in un bidone della spazzatura- un pupazzo a forma di castoro, attraverso il quale finalmente riesce ad esprimere i suoi sentimenti. Da quel momento, la vita di Walter migliora notevolmente, ma ha una preoccupante dipendenza dal burattino, che sembra avere vita propria.



Dopo Il mio piccolo genio e A casa per le vacanze, l'attrice Jodie Foster continua la carriera di regista con un altro singolare dramma intimista, attraverso il quale si esalta l'affetto famigliare come il principale e grande rimedio all'epidemia di individualismo e isolamento che caratterizza il mondo attuale. In tal senso, è di particolare interesse la sotto-trama del figlio adolescente di Walter, che non riesce a valorizzare gli sforzi del padre per superare la malattia. Ed arricchiscono questa riflessione tematica le note accurate -a volte drammatiche, a volte sarcastiche e persino surreali- circa le predisposizioni genetiche, le tendenze culturali, i media, l'umiltà, il bisogno di lasciarsi aiutare...

Questa rischiosa proposta di Foster risulta plausibile per merito dell'eccellente lavoro dell'intero cast, in particolare di Mel Gibson, che dimostra -ancora una volta- il suo carisma di attore tra i più versatili e geniali, anche in ruoli come questo, ad alta tensione emotiva e con certi elementi autobiografici che sicuramente hanno influito sulla recitazione. Per il resto, la messa in scena è un po’ fredda e convenzionale, ma è indovinata quando si mette al servizio della drammatica evoluzione dei personaggi. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S (ACEPRENSA)

The Lincoln Lawyer

28/5/2011. Regista: Brad Furman. Sceneggiatura: John Romano. Interpreti: Matthew McConaughey, Marisa Tomei, Ryan Phillippe, William H. Macy. 105 min. USA. 2011. Adulti. (VXD)

Tratto da un romanzo del prolifico Michael Connelly, questo curato legal thriller ha forza ed è ben recitato. Recupera Matthew McConaughey, un attore che ha già dato buona prova di sé, ad esempio, in Tredici variazioni sul tema (Thirteen Conversations About One Thing).



McConaughey, valido attore quarantatreenne, di alterne fortune, dimostra ancora di avere carisma, interpretando un scaltro avvocato criminalista, poco ortodosso, che usa la propria auto come ufficio. L’affaire è torbido: il processo contro un giovane benestante, accusato di aver aggredito brutalmente una prostituta, in quello che sembra un espediente per estorcerli quanto più denaro possibile. Ma c'è una decisa volontà di non essere brutale nella rappresentazione del degrado morale di alcuni personaggi. E la trama familiare, che scorre parallela, non è male.

Furman (The Take, 2007) è un bravo regista, sobrio, senza esitazioni, con una messa in scena che sa sfuggire al cliché televisivo, in cui di solito incorre questo genere di storie da tribunale, con sortite esterne a caccia di prove. Mi viene in testa uno dei film di ambiente legale tra i più sorprendenti, Anatomia di un omicidio, del maestro Preminger, una pietra miliare per gli appassionati del genere. Dall'elogio del film, passiamo però ad un paio di stonature: lo stile del personaggio di William H. Macy è troppo caricaturale per esser credibile. E non solo il suo. Alberto Fijo. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: V, X, D (ACEPRENSA)