Inception

9/10/2010. Regista: Christopher Nolan. Sceneggiatura: Christopher Nolan. Interpreti: Leonardo Di Caprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard, Cillian Murphy, Michael Caine, Tom Berenger, Lukas Haas, Ken Watanabe, Tom Hardy, Pete Postlethwaite. 148 min. USA, GB. 2010. Giovani. (V)

In un futuro non troppo lontano, ecco spuntare la tecnica che permette di entrare nei sogni degli altri. E nel subconscio, la persona "aggredita" può rivelare agli "aggressori" segreti nascosti, che rivestono valore pecuniario; o che ne consentono la manipolazione. Cobb è a capo di un gruppo di "ladri di sogni", ma vuol smettere di fare questa attività. Tuttavia, accusato dell'omicidio della propria moglie e lontano dai suoi due bambini, negli Stati Uniti, ecco che riceve da Saito, un personaggio di potere, un'offerta che non può rifiutare: dovrà penetrare nella testa di Robert Fischer, erede di un impero economico, e impiantare nella mente della vittima -come se fosse un'idea delle sue-, la liquidazione del sistema di imprese creato dal padre dello stesso. In cambio di questo servizio, Cobb potrà riunirsi alla propria famiglia ed iniziare una nuova vita.



Christopher Nolan, sceneggiatore e regista, si propone ancora una volta come di uno dei registi contemporanei più creativi. Riesce a consegnare una storia fantasiosa, di eccezionale qualità ipnotiche, solida nella complessa architettura narrativa, e -perché negarlo- non facile da seguire. Il merito consiste nell'evitare che lo spettatore finisca per perdersi, ma anzi afferri il nocciolo della questione, che è la tentazione di scansare la realtà per ritrovarsi in mondi più attraenti, ma non veri, in stile Matrix. Inoltre, riesce a coinvolgere lo spettatore grazie all'immersione nel mondo dei sogni a tre diversi livelli, dove il rischio di non svegliarsi, nonché le improvvisate soluzioni agli ostacoli che si presentano, offrono molte emozioni.

Le immagini sono davvero belle e i mondi che si possono creare in sogno, straordinari. Si può davvero innovare e creare, grazie agli effetti speciali che emergono, per esempio, nei momenti di assenza di gravità, pura magia. Inoltre, Nolan ci prende in pieno quando si tratta di definire personaggi e conflitti, ed anche nella selezione di un cast vincente. Leonardo Di Caprio (Cobb) brilla in un'altra storia "mentale" dopo Shutter Island, con la sconvolta moglie, Marion Cotillard, che lui non riesce a dimenticare. Il suo dramma familiare si svolge con grande abilità, grazie al personaggio di Ellen Page, universitaria brillante che sa indovinare quello che lui nasconde ai propri "colleghi di sogni". Notevole anche il ruolo del compagno di squadra, interpretato da Joseph Gordon-Levitt. C'è spazio per la sorpresa. Infine, il modo in cui viene eseguito il piano per "fecondare" la testa di Fischer -bene, Cillian Murphy-, si traspone in un'atmosfera splendida, di inattesa poesia. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V (ACEPRENSA)

Innocenti bugie

9/10/2010. Regista: James Mangold. Sceneggiatura: Patrick O’Neill. Interpreti: Tom Cruise, Cameron Díaz, Peter Sarsgaard, Paul Dano, Jordi Mollà. 110 min. Giovani. USA. 2010. (SD)

June va in aeroporto, alla vigilia delle nozze della sorella a Boston. Un affascinante sconosciuto, Roy, s’imbatte un paio di volte con lei, per poi ritrovarsi sul medesimo aereo. Sta già pensando di iniziare una storia con lui, ma non può immaginare che, mentre va un momento alla toilette, Roy si appresta ad affrontare passeggeri ed equipaggio al completo, cattivi confabulati contro di lui, per impossessarsi di una batteria di energia inesauribile. Da quel momento inizia una vertiginosa montagna russa che vede coinvolta la povera June, dove non ci si può fidare dei "buoni", ed invece puoi farlo proprio di chi sembra un nevrotico elevato al cubo: Roy.



Il film di James Mangold, sceneggiato da Patrick O'Neill, è una chiara allusione al classico film di Hitchcock, Intrigo internazionale, con il suo cocktail di azione, commedia e romanticismo. Nella parte migliore del film si deve sottolineare il carisma dei due personaggi principali, i divertenti Tom Cruise e Cameron Diaz.

In sintesi, è uno spettacolo di puro intrattenimento, veloce, dal ritmo frenetico, anche se avremmo apprezzato un po' di coerenza, oltre ad evitare l’assurdità -per chi conosce la Spagna- di rappresentare la festa di San Fermín a Siviglia. Naturalmente, le sequenze d'azione a Salisburgo e Siviglia sono di notevole effetto, alla ricerca del “sempre più difficile”. Anche se a questo punto sembra quasi impossibile innovare. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

Mangia, prega, ama

9/10/2010. Regista: Ryan Murphy. Sceneggiatura: Ryan Murphy e Jennifer Salt, basata nelle memorie de Elizabeth Gilbert. Interpreti: Julia Roberts, James Franco, Billy Crudup, Javier Bardem, Richard Jenkins. 140 min. USA. 2010. Adulti. (S)

Eat, Pray, Love è il titolo di un libro di memorie di Elizabeth Gilbert, ben accolto negli Stati Uniti, dove si racconta come questa donna abbia lasciato tutto -casa, ricchezza, marito-, pur di ritrovare se stessa. Il libro, dicono, è agile e intelligente. Il film si ferma all'aneddotico.



Un bel giorno, Liz Gilbert (Julia Roberts), scoprendosi annoiata della propria esistenza, chiede il divorzio allo sconcertato marito. Reinventandosi un nuovo celibato, ha una relazione con un giovane attore (Jess Franco), ma lo lascia poco dopo. Decide finalmente di cambiare scenario, per trovare pace. Organizza così un anno sabbatico, in tre tappe: Italia, India e Bali. In Italia impara l’italiano, la cultura del dolce far niente e del piacere della buona tavola. In India, impara la disciplina e la meditazione. E a Bali, trova la pace interiore e torna ad amare.

Se le cose sono andate davvero così, bisognerà dare a Liz Gilbert il premio alla donna più fortunata del mondo, che può permettersi di viaggiare a piacimento, spendendo senza limiti, e trovando -al suo passaggio- un corteo di gente per bene, sempre pronta a farsi in quattro per lei. Ma non ha avuto fortuna con il film.

Ovviamente, Julia Roberts era la persona ideale per valorizzarlo, ma la regia è deplorevole: il film è un cumulo di storie senza ordine, concerto, né misura. Sembra che non ci sia altro scopo che quello di fotografare l'attrice, nei più diversi tipi di abbigliamento, acconciature e sfondi. E ce ne sono molti, in un viaggio intorno al mondo. Julia Roberts è una grande attrice ed è molto fotogenica, ma centoquaranta minuti sullo schermo imperniati solo su di lei, finiscono per stancare anche un bue. C'è solo un momento memorabile: quando Richard Jenkins le tiene testa, in India. Javier Bardem appare invece un mero fantoccio che si fa vivo -verso la fine del film- per ballare con lei e baciarla (stendiamo un pietoso velo sul dialogo). In breve, uno sfacciato romanzo rosa, con vago tocco New Age. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Adulti. Contenuti: S (ACEPRENSA)

Wall Street: il denaro non dorme mai

9/10/2010. Regista: Oliver Stone. Sceneggiatura: Allan Loeb, Stephen Schiff. Interpreti: Michael Douglas, Shia LaBeouf, Carey Mulligan, Susan Sarandon, Josh Brolin. 127 min. USA. 2010. Giovani. (D). Nelle sale il 22 ottobre.

Nel 2001, Gordon Gekko esce di prigione, dopo aver scontato una condanna per crimini finanziari. Sette anni dopo, l'ex squalo di Wall Street pubblica L'avidità è buona? È un libro che anticipa la crisi finanziaria globale. Winnie, la figlia di Gordon, non gli parla, perché lo accusa della morte del fratello, per droga. Paradossalmente, lei pensa di sposarsi Jake, immerso nel mondo delle grandi imprese, un tipo non proprio diverso dal contestato padre.



L'avidità nei mercati azionari, che ha conosciuto un boom negli anni 80 del secolo scorso, è stata immortalata dal personaggio di Gordon Gekko nel film Wall Street, in cui -per la parte di miglior protagonista- Michael Douglas ha vinto l'Oscar. Con i recenti eventi della bolla immobiliare (negli USA, in Spagna ed altrove), c’era una logica aspettativa su ciò che avrebbe realizzato Oliver Stone, riprendendo il personaggio di Gekko.

Non sta certo al film spiegare l'attuale crisi finanziaria. Ma delude il fatto, che la utilizzi come semplice sfondo ideale, per ricuperare il personaggio già apparso nell'omonimo film del 1987, ed inserirne di nuovi. In questo nuovo episodio, si pone il quesito subliminale se Gekko sia capace di riscattarsi, per diventare una persona migliore. Altri spunti emergenti dalla trama sono il valore del tempo, capitale più prezioso dei soldi, nonché l'importanza di contribuire alla società con qualcosa di tangibile, si tratti di una nuova fonte di energia o della dedizione infermieristica, nel caso della madre di Jake.

A questa accurata produzione di studio manca il respiro dell'originale. Le manca spazio, per inquadrare una tragedia al modo di Shakespeare; eccede, al contrario, quel convenzionalismo melenso così evidente in un finale scarsamente elaborato. Il disegno della "jungla" di Wall Street e di Internet, spesso appare un mero cliché. Stone ha la fortuna di avere attori che si stagliano sui personaggi interpretati, per valorizzarli. Carey Mulligan infonde serietà al suo ruolo, rendendolo credibile; Michael Douglas sostiene le vicende mutevoli di un Gekko un po’ "banderuola", Josh Brolin ha cinismo da vendere... Meno credibile appare un Shia LaBeouf "saputello", nei panni dello scienziato Austin Pendleton; o Susan Sarandon, in quelli di un'agente immobiliare. José María Aresté. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: D (ACEPRENSA)