Sapori e dissapori

29/09/07. Regista: Scott Hicks. Sceneggiatura: Sandra Nettelbeck, Carol Fuchs. Interpreti: Catherine Zeta-Jones, Aaron Eckhart, Abigail Breslin, Stanley Tucci, Patricia Clarkson.105 min. USA. 2007. Giovani.

Kate Armstrong è la chef di un restaurante alla moda di Manhattan. Il suo regno è la cucina, dove svolge la sua arte con perizia ammirevole, aiutata da sguatteri e camerieri. La proprietaria è contenta di lei, ma la obbliga ad andare a fare psicoterapia: deve imparare a controllare il suo terribile caratteraccio, guadagnando al contempo in affabilità. Kate, sulla trentina, vive da sola, celibe, senza impegno e senza amici. Una bambina e un cuoco irrompono nel menu esistenziale di questa grande professionista, amante del metodo (paradigmatico il modo come è solita allacciarsi il grembiule), nonché di una vita regolare che le permette di sentirsi al sicuro ed a posto.

Basta leggere quello che abbiamo detto perché una buona attrice non esiti a proporsi per la parte: “dove devo firmare?” Ma in questo caso tutto è molto più semplice. La signora Douglas si è studiata Ricette d’amore, il film tedesco magistralmente scritto e diretto da Sandra Nettelbeck, con memorabile recitazione di Martina Gedeck.

Il remake nordamericano lo segue quasi in ogni dettaglio, con una deliziosa Zeta-Jones e un roccioso e rozzo Aaron Ekhart. Questi fa quel che può, soprattutto se paragonato al grande Sergio Castellino. D’altra parte, il modo di caratterizzare la bambina, interpretata da Abigail Breslin, non finisce di risultare convincente.

La regia dell’australiano Scott Hicks (Shine, Cuori in Atlantide) è adeguata, anche se affiora quel retro commerciale e sentimentalista, che tanto danno infligge a molti film statunitensi. Comunque, specialmente per chi non ha visto Ricette d’amore, il film risulterà davvero gradevole. Alberto Fijo. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani (ACEPRENSA)

I Simpson - Il film

29/9/2007. Regista: David Silverman. Sceneggiatura: James L. Brooks, Matt Groening, Al Jean. Musica: Hans Zimmer. Animazione. 87 min. USA. 2007. Giovanni-adulti.


Cosa si può dire dei Simpson che già non si sappia? La serie televisiva è da 17 anni sulla cresta dell’onda. Ogni settimana ottiene grande successo, tanto negli Stati Uniti che fuori. Gli spettatori sanno tutto di questa singolare famiglia nordamericana. La storia che vivono i Simpson, in questa occasione, è simile a quelle già viste su piccolo schermo: Lisa si è impegnata, con scarso risultato, in una crociata ecologista per salvare il lago di Springfield e, quando è prossima al successo, Homer provoca un grande inquinamento tossico che provoca l’intervento delle autorità e minaccia la stessa esistenza di Springfield.

Malgrado il film abbia una qualche componente innovativa, è chiaro che si riduce solo ad un ulteriore e più prolungato episodio della saga tv. Lungo il film, molti dei personaggi apparsi nei diversi capitoli della serie, si possono ora apprezzare con maggior profondità (per quanto si possa farlo, con simili personaggi): si può ora dedicare tempo a sviluppare un’idea, un sentimento, un rapporto. La storia ha varie battute comiche -alcune eccellenti-, senza che ne risultino l’unico ingrediente. Entrano comunque bene nella trama. Si tratta, quindi, di un vero film, anche se ricorda molto -ci mancherebbe altro- i Simpson della serie tv.

I produttori hanno scelto l’animazione tradizionale e il disegno a mano, in gran parte per non perdere il look originale. Con questo handicap hanno realizzato un eccellente lavoro di animazione, che in nessun momento pretende essere perfetta. Inoltre, sfruttano le possibilità che offre il grande schermo sia nella celebre sequenza del monopattino -con il nudo di Bart-, sia per far evidenziare i vasti spazi dell’Alaska, del Gran Canyon. L’eccellente colonna sonora di Hans Zimmer include il tema classico di Danny Eifman.

In sunto, buon intrattenimento con poche sorprese. Forse Homer è troppo scemo per recitare la durata di un film, ma si tratta dei Simpson: assurdi, egoisti, un po’ iconoclasti. Sono l’immagine della società che riflettono e che li adora perché li bastona, ma senza perdere il sorriso, di cuore; e, nonostante tutti i loro difetti, sempre si schierano per la famiglia. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani-Adulti. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

Hairspray

29/9/2007. Regista: Adam Shankman. Sceneggiatura: Leslie Dixon. Interpreti: Nikki Blonsky, John Travolta, Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Amanda Bynes. 117 min. USA. 2007. Giovani. (SD)


Nel 1988, John Waters girò un film intitolato Hairspray (Lacca), imperniato su una adolescente di Baltimora degli anni ‘60, che sogna di andare al Corny Collins Show, programma di ballo della tv locale. La storia di Tracy Tumblad, che supera le difficoltà della sua figura rotondetta, per trionfare, si abbina ad una lotta più importante, quella dell’integrazione razziale. Una storia così, semplice e di buone intenzioni, aveva già fatto sufficiente presa per dar vita ad un musical di Broadway. Nel 2002 è arrivata la messa in scena teatrale, con musica e libretto di Marc Shaiman e Scott Wittman e dopo soli cinque anni ecco ora giungere la versione cinematografica, dove John Travolta fa il salto dal gel (Grease) alla lacca, con il ruolo della mamma di Tracy.


Si tratta di un grandissimo film? La risposta è: no. Le canzoni sono gradevoli, molto anni sessanta. Diciamo che si lascia vedere. Ma Adam Shankman (Prima o poi mi sposo, I passi dell’amore) è un regista modesto, incapace di trascendere l’esile struttura drammatica, per offrire qualche cosa di degno da ricordare. Così, ci presenta un agrodolce di buoni e cattivi, dove fa un po’ soffrire vedere Micelle Pfeiffer nei panni di una seduttrice “matrigna” dello staff esecutivo di una rete televisiva. La causa razziale resta al più un pretesto, per autoincensarsi: risulta davvero impossibile immaginare Spike Lee, per esempio, impegnarsi davvero su questo tema. Inoltre, le frecciate al puritanesimo -la bigotta incarnata da Allison Janney, la CJ di West Wing –tutti gli uomini del presidente- risultano inadatte per un tale musical.


Forse, la vera trovata è il lancio della giovane Nikki Blonsky, stupenda protagonista; e senz’altro ha i suoi meriti anche J. Travolta, nei panni insoliti di una grassa donna, intenta a ballare a ritmo. José María Aresté. ACEPRENSA.


Pubblico: Giovani. Contenuti: S, D (ACEPRENSA)

Shrek terzo

29/9/2007. Registi: Chris Miller, Raman Hui. Sceneggiatura: Chris Miller, Jeffrey Price, Peter S. Seaman. Animazione. 92 min. USA. 2007. Giovani.


In questa terza parte della saga -basata sui personaggi letterari creati dallo scomparso William Steig- il popolare orco verde Shrek è alle prese con un evento singolare: la morte di suo suocero, il re Harold, converte a lui e a Fiona nei re del Paese Lontano Lontano. Pieno di orrore, Shrek decide di trovarsi un sostituto, con l’aiuto degli inseparabili amici Ciuchino e Gatto con gli Stivali.


Come si vede, l’argomento già prometteva una buona riuscita. E lo si vede ora da diverse cose ben fatte: le trame e i sogni di Shrek -che trascolorano in un elogio della famiglia numerosa-, le divertenti peripezie della combriccola femminista o la morte del re, forse la sequenza meglio rifinita dell’intero film. Comunque, in termini generali, il film mostra -ancor più evidenti- i difetti abituali della formula DreamWorks. Il copione è più superficiale ed episodico dei precedenti; eccede in boutades satiriche o anacronistiche e carica le tinte con battute un po’ volgari e sfacciate, come il commiato che il Gatto con gli Stivali rivolge alle sue diverse amanti, o qualche commento isolato di Biancaneve. Ci sono pure alcune brevi allusioni all’ideologia andante di gender, rappresentata dalla rozza Doris e dall’affettato direttore d’orchestra.

Nella risoluzione formale, si sono migliorati molto gli sfondi e la gestualità facciale dei personaggi. Inoltre, la colonna sonora è brillante. Comunque, i disegni dei personaggi sono rigidi e convenzionali. Per di più, l’animazione dei relativi movimenti non facciali è alquanto rozza. Ad ogni modo sono difetti accettabili, che si compensano con alcune gags intelligenti. Il finale torna ad esaltare la famiglia e l’amicizia, come dettano i canoni delle fiabe. Infine, il film permette di passare un momento di svago famigliare, senza troppi spaventi. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

I Simpson - I film

29/9/2007. Regista: David Silverman. Sceneggiatura: James L. Brooks, Matt Groening, Al Jean. Musica: Hans Zimmer. Animazione. 87 min. USA. 2007. Giovanni-adulti.

Cosa si può dire dei Simpson che già non si sappia? La serie televisiva è da 17 anni sulla cresta dell’onda. Ogni settimana ottiene grande successo, tanto negli Stati Uniti che fuori. Gli spettatori sanno tutto di questa singolare famiglia nordamericana. La storia che vivono i Simpson, in questa occasione, è simile a quelle già viste su piccolo schermo: Lisa si è impegnata, con scarso risultato, in una crociata ecologista per salvare il lago di Springfield e, quando è prossima al successo, Homer provoca un grande inquinamento tossico che provoca l’intervento delle autorità e minaccia la stessa esistenza di Springfield.

Malgrado il film abbia una qualche componente innovativa, è chiaro che si riduce solo ad un ulteriore e più prolungato episodio della saga tv. Lungo il film, molti dei personaggi apparsi nei diversi capitoli della serie, si possono ora apprezzare con maggior profondità (per quanto si possa farlo, con simili personaggi): si può ora dedicare tempo a sviluppare un’idea, un sentimento, un rapporto. La storia ha varie battute comiche -alcune eccellenti-, senza che ne risultino l’unico ingrediente. Entrano comunque bene nella trama. Si tratta, quindi, di un vero film, anche se ricorda molto -ci mancherebbe altro- i Simpson della serie tv.

I produttori hanno scelto l’animazione tradizionale e il disegno a mano, in gran parte per non perdere il look originale. Con questo handicap hanno realizzato un eccellente lavoro di animazione, che in nessun momento pretende essere perfetta. Inoltre, sfruttano le possibilità che offre il grande schermo sia nella celebre sequenza del monopattino -con il nudo di Bart-, sia per far evidenziare i vasti spazi dell’Alaska, del Gran Canyon. L’eccellente colonna sonora di Hans Zimmer include il tema classico di Danny Eifman.

In sunto, buon intrattenimento con poche sorprese. Forse Homer è troppo scemo per recitare la durata di un film, ma si tratta dei Simpson: assurdi, egoisti, un po’ iconoclasti. Sono l’immagine della società che riflettono e che li adora perché li bastona, ma senza perdere il sorriso, di cuore; e, nonostante tutti i loro difetti, sempre si schierano per la famiglia. Fernando Gil-Delgado. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani-Adulti. Contenuti: --- (ACEPRENSA)

L'Ulitma legione

29/09/07. Regista: Doug Lefler. Sceneggiatura: Tom Butterworth, Jez Butterworth. Interpreti: Colin Firth, Ben Kingsley, Aishwarya Rai, Peter Mullan, Thomas Sangster. 110 min. U.S.A., Gran Bretagna, Francia. 2007. Giovani. (VS).

Nell’anno 476, i Goti di Odoacre invadono Roma, catturano il giovanissimo imperatore Romolo Augustulo e prendono il potere sull’Impero Romano di Occidente. Ma Romolo riesce a fuggire, con l’aiuto di un centurione, diversi legionari, un druido britanno e una guerriera indiana. Insieme cercano la mitica spada di Giulio Cesare.

Storia e fantasia si uniscono in questa divertente e libera versione del romanzo di Valerio Massimo Manfredi, destinato ad ogni tipo di pubblico. La sua realizzazione è un po’ accademica e il copione risulta, ogni tanto, schematico e infantile, ma l’eccellente cast fa davvero sul serio. La trama è agile, le lotte spettacolari, l’ambientazione curata e la colonna sonora di Patrick Doyle sostiene molto bene l’azione. Jerónimo José Martín. ACEPRENSA.

Pubblico: Giovani. Contenuti: V, S. (ACEPRENSA)